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Il protagonista, il professore universitario Marco Poggi, è un uomo di mezza età, logico, razionale e poco incline alla socializzazione. La notte del compleanno, si mette al volante e, per una tragica fatalità, investe una studentessa. Mentre contempla il corpo senza vita al di là del cofano, appare la Morte che gli offre una chance: uccidere un’altra persona per sovvertire l’accaduto, scongiurare la galera e riportare in vita la povera innocente. Se non dovesse uccidere nell’arco dei sette giorni concessi, la Morte prenderà lui. In sostanza, una vita per una vita. Marco si trasformerà in spietato assassino e userà il poco tempo concesso per individuare l’anima da sacrificare al suo posto. Inizia, così, il viaggio-riflessione su ciò che è giusto e sbagliato, mettendo in discussione se stesso, le sue scelte, ma anche la morale e gli insegnamenti di millenni di civilizzazione. Le vicende si susseguono veloci, sviluppandosi tra l’individuazione della vittima, gli improbabili tentativi delittuosi, il continuo apparire e scomparire della Morte e la ricerca da parte del protagonista del senso della Vita. Alla fine, ucciderà. La storia spinge a chiedersi cosa sia il Libero Arbitrio e se l’Uomo ne sia realmente dotato.
INTERVISTA MONICA ASCANI
- Ho appreso di questo concorso tramite i social.
- Mi sono sempre chiesta se siamo veramente dotati di Libero Arbitrio o se nasciamo con “la data di scadenza” impressa nel DNA. Il dubbio che ogni scelta, ogni decisione influisca in maniera inevitabile sulla nostra vita credo attanagli tutti noi. L’idea è quella di solleticare dubbi e incertezze e spingere i lettori a immedesimarsi nel protagonista, facendosi in continuazione la domanda “e se fosse capitato a me?”. Sono un’accanita lettrice di thriller, gialli e ho tentato di creare un connubio che possa conciliare realtà e immaginazione, spiritualità e materialità, condendo il tutto con quella giusta dose di veridicità che non deve mai mancare.
- Un paesino come tanti, proprio per permettere al lettore di spaziare con la fantasia ma accendere quelle connessioni che lo tengono ancorato all’ambiente che lo circonda.
- Molto ma non troppo. Come accennavo, le domande che spero nascano durante la lettura sono quelle classiche di un pensatore libero, scevro da sovrastrutture.
- Bella domanda! Credo il libro si presti per argomento, intreccio e vicende. I personaggi rappresentano molti dei vizi capitali (lussuria, cupidigia, gelosia, invidia, …) e che siano lo specchio di quella società che troppo spesso riempie i TG. E’ tanto attuale da renderlo fin troppo veritiero: le molestie sulle donne, le morti dei figli, il bullismo tra colleghi, la solitudine, la mancanza di assistenza ai malati ma soprattutto il distacco sociale, il disinteresse verso gli altri, la caparbietà quasi surreale di guardare sempre e solo intorno a sé senza mai allungare lo sguardo oltre.
- Non ho partecipato a nessun altro concorso, tranne a IoScrittore del 2023, dove è risultato finalista.
- Sto scrivendo un altro romanzo: un MTS.
- Non ho altro da aggiungere se non che già essere in finale mi ha donato la gioia immensa di veder riconosciuta la forza della storia raccontata. Vi sarei grata se poteste far avere il mio ringraziamento ai lettori che hanno creduto in questo romanzo: un grazie immenso tutti!
Date:
Giugno 13, 2024