INFERNO SOLO ANDATA
Paolo Moretti è un giovane imprenditore. Sotto pressione per il confronto con l’immagine del padre e le difficili condizioni di mercato, si prefigge di risolvere ogni problema con l’acquisizione di un nuovo, prestigioso cliente. Il conseguimento di questo obiettivo si trasforma in un’ossessione aggravata dalla consapevolezza delle proprie precarie condizioni di salute. Guidato da una pericolosa miscela di pregiudizi, ambizione e fretta, intraprende un viaggio sia materiale che morale in quella che ritiene poter essere la migliore giornata della sua vita; senza, nel contempo, accorgersi dell’improvviso e crudele sconvolgimento della realtà nella quale è immerso. Rivelandosi, alla fine, per quello che davvero è: il mostro peggiore di tutti.
INTERVISTA ALL’AUTORE:
- Come hai conosciuto il concorso “UNA STORIA PER IL CINEMA”?
Ho avuto notizia del concorso via FB
- Come nasce l’idea della tua storia?
Concomitanza di molti fattori: la pandemia, l’idea di un protagonista che riflettesse in pieno tutto il peggio della società attuale, l’ambientazione su tre mezzi di trasporto differenti che costituiscono tuttavia un unico viaggio con un’unica destinazione.
Last but not least, quel giorno non dovevo essere particolarmente di buon umore;
- Qual è l’ambientazione?
L’ambientazione è sui mezzi pubblici che coprono il tragitto da Milano a Laveno Mombello, sul Lago Maggiore: non potendo spostarsi in auto, il protagonista dovrà utilizzare, nell’ordine, la metropolitana, il treno e infine il traghetto.
- Quanto c’è di te in questa storia?
Poco: il percorso, che per mia fortuna conosco solo per motivi di vacanza; alcuni tic del protagonista (nonostante i quali lo detesto ugualmente). Oppure, tutto: zombie a parte, nulla di quanto ho scritto nel racconto è proprio frutto di fantasia…
- Perché credi che sia adatta per una trasposizione cinematografica?
Perché provo ad aggiornare l’ormai classica metafora dello zombie (che rappresenta la società dei consumi) al momento attuale, condizionato e piagato da differenti ‘epidemie’ (dal Covid ai pregiudizi, agli ideologismi estremi, etc.), senza rinunciare ai canoni del genere horror e a una resa spettacolare (non voglio fare spoiler ma quello che accadrà, alla fine, sul traghetto…);
- Hai già vinto premi con questa storia?
No, non ancora.
- Progetti per il futuro?
Diversi. E vorrei dire che mi sono liberato del mio protagonista. Credevo di sì. Invece sto scrivendo la scaletta del seguito.
- Vuoi aggiungere altro?
Solo: grazie.
Date:
Giugno 19, 2023