PIETRACCI
“Il carcere di Pietracci è sempre lì, sulla collina fra Agrigento e Favara”. Eva Rinaldi, 19 anni, vi arriva una mattina di agosto con un’accusa di rapina sulle spalle. È innocente, una persona perbene e si ritrova in un mondo che le è subito ostile. Tra le detenute con cui si scontra c’è Donna Anna Tedesco che rivuole la “roba sua” ignara della vera identità della ragazza. Il romanzo segue due filoni che si alternano. La storia di Eva all’interno del carcere e la vita di Anna che diventa suo malgrado il capo di una famiglia mafiosa. Due donne costrette a combattere battaglie estenuanti e fra quelle, la peggiore e quotidiana lotta tra ciò che vogliono e ciò che sono costrette a fare. Un desiderio di rivalsa, il sogno di una vita normale e tutte le lacrime “che gli altri non devono vedere” legano Eva e Anna a tutte le altre donne detenute nel carcere di Pietracci. Una famiglia in cui i legami di sangue contano poco. O troppo.
INTERVISTA A MARIACRISTINA GRANCHELLI
- Ho conosciuto il concorso “una storia per il cinema” attraverso i social e in particolare Facebook
- L’idea della mia storia nasce da un primo racconto di una donna con cui lavoravo e che mi ha poi dato lo spunto per trovare altre storie vere da aggiungere alla prima.
- L’ambientazione è un carcere femminile che esiste nella realtà tra le cittadine di Agrigento e Favara, in Sicilia.
- In questa storia c’è molto di me quanto a sentimenti, esperienze personali e relazioni.
- Credo che “Pietracci” sia perfetta per una trasposizione cinematografica perché è una storia che tratta di sentimenti contrastanti ambientata in un luogo dove tutto può accadere. C’è suspence, c’è intrigo e i sentimenti sono così amplificati che anche lo spettatore dovrà farsi coinvolgere. Inoltre la vita dietro le sbarre così come le guerre di mafia sono argomenti che attraggono, pur nella loro pesantezza. Infine il messaggio del romanzo è un messaggio di speranza che va mostrato.
- Il mio romanzo si è classificato al 5° posto al premio letterario internazionale “Victoria 3.0” con premio speciale della giuria.
- Lavoro come chef in un ristorante ma mi piacerebbe continuare a scrivere e lavorare anche a delle sceneggiature.
- “Pietracci” è un romanzo ma molte delle storie che narra sono tratte da vite vissute e mi piacerebbe dare voce alle donne che le hanno affrontate nella vita reale.